Franchigia e scoperto: cosa sono e come distinguerli

Tra i termini tecnici che più frequentemente si trovano nel linguaggio delle assicurazioni e che talvolta appaiono oscuri e ambigui vi sono sicuramente “franchigia” e “scoperto”. Vediamo di scoprire le differenze tra franchigia e scoperto.

La franchigia

Con franchigia si intende una cifra fissa e prestabilita entro la quale, in caso di sinistro, la compagnia di assicurazione non riconosce l’indennizzo. Per fare un esempio, nelle polizze infortuni o malattia è consueto imbattersi in due tipi di franchigia: una espressa in giorni e l’altra in percentuale. La franchigia espressa in giorni è tipica, ad esempio, delle cosiddette diarie da ricovero o da inabilità temporanea: se la somma giornaliera riconosciuta in caso di sinistro è, diciamo, €100,00 e la franchigia è di sette giorni, ciò significa che l’indennizzo sarà erogato a partire dall’ottavo giorno. La franchigia espressa in percentuale è invece caratteristica dell’invalidità permanente (da infortunio come da malattia). In tal caso, supponiamo che la somma assicurata per l’invalidità permanente sia pari a €100.000,00: dire che esiste una franchigia del 3% significa che, se a seguito di un trauma viene riconosciuta una invalidità permanente inferiore al 3%, la compagnia di assicurazione non indennizza alcunché. Detto in altri termini, dato l’esempio, se il danno è quantificabile in meno di €3.000,00, l’assicurazione non scatta. Ma supponiamo che il danno subito comporti una invalidità permanente conclamata superiore al 3%, diciamo ad esempio al 10%: come si procederà per calcolare l’indennizzo? Dipende da come è concepita la franchigia: se è assoluta il ragionamento da fare è il seguente: il 10% di €100.000,00 è pari ad €10.000,00; avendo €3.000,00 di franchigia, verranno liquidati all’assicurato €10.000,00 – €3.000,00 = €7.000,00. Se invece la franchigia è relativa, l’indennizzo sarà pari al danno totale, ovvero verranno liquidati esattamente gli €10.000,00. In tal caso si dice che la franchigia si riassorbe. È facile incontrare condizioni di assicurazione dove il riassorbimento della franchigia scatta solo al disopra di un determinato valore percentuale: vi può essere ad esempio un contratto di invalidità permanente in cui si ha una franchigia del 3% che si riassorbe solo al di sopra del 15%. In tal caso, rimanendo sull’esempio dei €100.000,00 di somma assicurata, se la percentuale di invalidità permanente riconosciuta fosse del 10%, verrebbero liquidati €7.000,00; se fosse invece del 20%, verrebbero liquidati €20.000,00.

Lo scoperto

Lo scoperto è una percentuale del danno indennizzabile che rimane a carico dell’assicurato. Da ciò è facile intuire che lo scoperto non può mai essere predeterminato, dipendendo esclusivamente dal valore del sinistro e non dalla somma assicurata. Lo scoperto è tipico, ad esempio, dei contratti di responsabilità civile professionale. Il medico che si assicura per un massimale da milioni di Euro per i danni a terzi in relazione alla sua specifica attività e ha uno scoperto del 10%, sa che una parte del danno sarà sempre a carico suo, anche se non può quantificarla a monte. Spesso lo scoperto viene presentato nelle condizioni di polizza sempre in percentuale, ma con un minimo valore di scoperto fisso. Ad esempio, se tra le condizioni di polizza, si trova la formula “scoperto del 10% con un minimo di €500”, vuol dire che per un sinistro di meno di €500 l’assicurazione non riconoscerà il risarcimento. Questo serve alle compagnie assicurative ad evitare i risarcimenti per i sinistri minori e agli assicurati a prevenire i danni e a spendere qualcosa meno.

Franchigia e scoperto assieme in polizza

Cosa succede se in polizza sono presenti entrambe le voci? Ebbene, in tal caso, qualora si verificasse un sinistro, sarebbe a carico dell’assicurato l’importo più alto tra quello predeterminato della franchigia e quello non prevedibile dello scoperto.